T.K. Sundaresa Iyer

           Era il giorno di Sivaratri. L’adorazione serale al tempio della Madre era conclusa.

I devoti avevano terminato la cena con Sri Bhagavan che era adesso sulla sua sedia. I devoti si erano seduti intorno a Lui.

Alle venti, uno degli asceti si alzò, offrì una riverenza e pregò con le mani giunte: “Oggi è il giorno di Sivaratri; noi saremmo benedetti se Sri Bhagavan ci esponesse il significato dell’Inno a Dakshinamurti.”

Bhagavan disse: “Si, siediti.”

L’asceta si sedette, e tutti guardarono ansiosamente Sri Bhagavan; Sri Bhagavan guardò verso di loro, sedendo nella sua usuale posizione. Nessuna parola, nessun movimento, e tutto era fermo! Egli sedette fermo, e tutti sedettero fermi, aspettando.

L’orologio batté le ventuno, le ventidue, le ventitre, la mezzanotte, l’una, le due, le tre.

Sri Bhagavan sedeva e sedeva. Fermezza, calma, immobilità, senza coscienza del corpo, dello spazio e del tempo.

Così passarono otto ore in Pace, in Silenzio, nell’Essere, così come E’.

Questa fu la Realtà Divina insegnata attraverso il discorso del Silenzio da Bhagavan Sri Ramana-Dakshinamurti.

            Al battere delle quattro del mattino, Sri Bhagavan disse dolcemente: “E adesso avete conosciuto l’essenza dell’Inno a Dakshinamurti?”

Tutti i devoti avevano compreso e si inchinarono alla santa forma del Guru nell’estasi del loro Essere.


 

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